Nella Valle delle Belle Donne, tra infernot e Sangue di Toro

Valle delle Belle Donne. Che cosa vi immaginate, con un nome così affascinante? Orizzonti sinuosi, conche accoglienti, fertili e spumeggianti di vegetazione. In magiaro è Szépasszonyvölgy e, alle nostre orecchie, purtroppo perde tutta la sua ammaliante fonia. La Valle delle Belle Donne è un territorio di circa 4 mila ettari che si snoda attorno alla città di Eger e rappresenta il luogo di produzione vitivinicola per eccellenza di tutta l’Ungheria. Qui i vigneti che si distendono a vista d’occhio in un ondeggiare di filari e alberi da frutta. E sempre qui si producono i vini rossi più pregiati e i vini bianchi più robusti di tutto il Paese. Morale: quando il sole risplende di luce e tira un vento mordace, il panorama è davvero degno di una favola da Le Mille e Una Notte. Le cantine che si incontrano sono vere e proprie tane scavate nel tufo di origine vulcanica, cunicoli infernali dove il freddo azzanna senza pietà. Per la loro forma, ricordano simpaticamente le case degli hobbit, piccoli fori dalle porte colorate attraverso le quali, per entrare, si deve chinare un po’ il capo e scendere un paio di scalini. L’oscurità è davvero profonda. Il buio lo si può quasi tagliare con il coltello. Poi gli occhi si abituano e tutto assume una connotazione completamente diversa, quasi fiabesca. Queste cantine sono lunghi budelli arredati con botti ed alambicchi, all’ingresso dei quali i venditori indugiano immobili sulle loro sedie di paglia e in posa precaria fra tavolini storti e bicchieri già vuoti da un pezzo. Parlano soltanto la loro lingua ma sono abili nel vendere. Difficile uscire senza aver acquistato almeno una bottiglia o aver riempito qualche contenitore di fortuna. Di cosa? Ma di Sangue di Toro, naturalmente. Il vitigno da cui deriva è il Kadarka, importato dagli invasori turchi nel Cinquecento ma ora rimpiazzato con il più diffuso Kekfrankos. Vino ungherese doc scuro, asciutto, vellutato e assolutamente maschio. Fiamme e fuoco. Sconsigliato ai vegetariani.

Geolocalizzazione della Valle delle Belle Donne

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