C’è un luogo incantato, nel cuore dell’Albania, sulla riva destra del fiume Osum, dove le case, attaccate le une alle altre e tutte insieme alla collina, con il Monte Tomorri a far la guardia sullo sfondo, riflettono la luce del giorno sulle loro finestre come tante piccole stelle.
Quel luogo si chiama Berat, “la città delle mille finestre”, e coi suoi vicoli, così stretti che allargando le braccia si possono toccare i muri di ambedue i lati, e i suoi quartieri storici, è un piccolo gioiello che ancora pochi conoscono.
Città monumentale del periodo ottomano, è patrimonio dell’Unesco, e una delle città più affascinanti dell’Albania. Divisa in due quartieri, Gorica (cattolico) e Mangalem (musulmano) è un piccolo esempio di convivenza fra varie fedi religiose. E un luogo da vedere al più presto, prima che il turismo di massa lo rovini
“Attraversato l’arco della Cittadella vi sembrerà di esservi persi all’improvviso in maniera naturale in cinquecento anni di storia e di aver passeggiato nel bel mezzo del quindicesimo secolo”
(Indro Montanelli – Corriere della Sera, 1939)