Il Plastico Ferroviario di Bussana Vecchia è una tappa obbligata se ci si trova nell’estremo ponente della Liguria. Questa creazione fantasmagorica e certosina, situata nel dedalo delle viuzze in pietra che caratterizzano il borgo antico di Bussana, è terapeutica per lo spirito più di un mantra. E non solo. Godere della sua meticolosa bellezza, infatti, significa viaggiare con la mente e con il cuore, nel tempo e nello spazio. Il divertimento, inoltre, è assicurato.
Realizzato dall’omonima associazione, il Plastico Ferroviario di Bussana Vecchia è il più grande d’Italia: 350 metri lineari di binari sistemati in tre stanze trasformate in un paradiso per gli appassionati di modellismo, ferroviario e non. Tra i materiali utilizzati: resine, scagliola, muschio, colori a tempera, gigantografie di paesaggi, fantasia da vendere e ingegno come se piovesse. Ben sette treni viaggiano contemporaneamente entrando e uscendo da lunghe gallerie, attraversando ponti, fermandosi nelle stazioni, salutando i passanti (statuine alte una manciata di millimetri) e attendendo pazienti davanti al deviatoio. Tutto il meccanismo viene chirurgicamente regolato da una grande torre elicoidale, necessaria per superare il dislivello tra i tre locali del museo. Sullo sfondo, gli Appennini. Ai piedi, il mare. E in mezzo? La vecchia stazione di Santo Stefano al Mare, ad esempio, con tanto di torre barbaresca; il ponte sull’Argentina ad Arma di Taggia; e il treno merci “Savona Silos Spa”, che fischia gagliardo col vento in poppa. E poi i rumori, digitali e naturali. Da sentire sul posto. Ma vi avvertiamo: crea dipendenza! Si rischia di rimanere a osservare i treni per ore, facendo la spola da una stanza all’altra, senza sosta.
Le sale espositive sono aperte quasi tutti i giorni, in base alla disponibilità di Marco, Carlo, Giovanni e Lucio, gli artefici di questo capolavoro. Hanno molte cose da raccontare. E sempre nuovi di trenini da posizionare – deragliamenti permettendo…