La Peter Iredale è ciò che resta di una nave naufragata sulle coste dell’Oregon. E c’è chi giura di aver sentito rumori di corde, vele e urla dei marinai…
La Peter Iredale naufragò il 25 ottobre 1906, sulla costa nord dell’Oregon e venne abbandonata sulla spiaggia accanto alla base militare di Fort Stevens, circa 4 miglia a sud del fiume Columbia. Il relitto è tuttora visibile. Peter Iredale era il nome dell’armatore della flotta al quale apparteneva lo stesso vascello, un personaggio molto conosciuto a Liverpool, città inglese dove aveva il quartier generale dei suoi affari.
La triste (e molto breve) storia della nave…
Il vascello Peter Iredale venne costruito a Maryport, nel giugno 1890, dalla R. Ritson & Co Ltd e per conto di P. Iredale & Porter. Pesava la bellezza di 2.075 tonnellate e misurava ben 87 metri di lunghezza. Era il più grande vascello mai costruito dalla stessa Ritson. La Peter Iredale partì da Salina Cruz, Messico, il 26 settembre 1906, e fece rotta verso Portland, nell’Oregon. Aveva a bordo 1.000 tonnellate di zavorra e 27 uomini d’equipaggio, inclusi due clandestini. Il viaggio proseguì tranquillamente fino al 25 ottobre. In quella notte, il capitano Lawrence avvistò il faro di Tillamook Rock. Erano le 3.20 del mattino. L’obiettivo dell’equipaggio era di imboccare la foce del fiume Columbia, ma una fitta nebbia li avvolse e i forti venti da ovest costrinsero la nave a incagliarsi sulla costa. Fortunatamente il capitano e il suo equipaggio non vennero considerati responsabili dell’incidente.
Miracolo nel miracolo, la Peter Iredale aveva subito pochissimi danni e, per questo motivo, il Capitano decise di farle riguadagnare il mare. Ma non ripartì mai. Dopo diverse settimane di forte maltempo, il vascello si inclinò inesorabilmente sulla destra e lo scafo venne quasi del tutto risucchiato dalla sabbia. Si narra che l’ultimo messaggio pronunciato alla sua nave da un rassegnato capitano Lawrence fu: “Che Dio ti benedica e che le tue ossa possano sbiancare nelle sabbie”. Poi si voltò e, rivolgendosi ai suoi uomini con una bottiglia di whisky in mano, apostrofò: “Ragazzi, andiamoci a farci un drink!“.
Rumori, voci e scricchiolii..
Ad oggi, il relitto della Peter Iredale emerge quasi totalmente dalle sabbie ed è diventato una vera e propria attrazione turistica. Ma chi lo visita nei giorni di nebbia o al crepuscolo avrà come la sensazione di ritrovarsi davanti a qualcosa di insolitamente soprannaturale. Il vascello, scheletro arrugginito e corroso dalle acque, si staglia come una carcassa di un animale abbandonato e al suo interno, c’è chi confessa di aver percepito sinistri rumori di corde e cavi, o il suono del vento tra le vele. Persino passi pesanti lungo il ponte. Altri ancora, invece, sembra abbiano udito inquietanti scricchiolii, come quelli probabilmente avvertiti dalla ciurma nel momento in cui la nave si incagliava… C’è solo un modo per sapere chi dice la verità: visitare la Peter Iredale e scoprirla da sé…