Hemingway e non solo, alla Pasticceria Arione di Cuneo, un luogo dove cedere al piacere senza rimpianti, se non quello di non aver degustato di più…
Hemingway. Sì, è stato qui. Basta il nome. E i dolci della Pasticceria Arione di Cuneo diventano ancora più buoni; gli arredi ancora più brillanti; le commesse ancora più gentili. Tutte qualità che questo luogo dalle “Mille e Una Notte” orgogliosamente possiede. Dal 1923. Ad aprire il sipario dell’attività fu Andrea Arione, nonno degli attuali proprietari. D’eccezione la location: il palazzo ex Cassin edificato da Carlo Ponzo, nella centralissima Piazza Galimberti, all’angolo con Corso Nizza. Inconfondibili le sue modanature esterne in radica, originali dell’epoca. Una lunga vetrina, un’infinita tentazione.
Varcata la soglia, l’ambiente accoglie il (goloso) visitatore in un viaggio a ritroso nel tempo, tra reminiscenze alla Belle Époque e spiccate atmosfere in stile sabaudo. Specchi immensi, lampade a muro, poltrone in pelle rossa, scintillanti dorature, un intero muro di antichi vasi per caramelle e lussuosi dettagli sui quali è un vero piacere soffermarsi, incluse le innumerevoli teche di vetro trasparente dietro le quali si pavoneggiano (e a ragione) bignè, torte, paste secche e tavole di cioccolato che sicuramente nella vostra vita non avete mai avuto occasione di incontrare, in una volta sola e con questa qualità.
Ma veniamo al dunque…
A rendere celebre nei decenni questa indimenticabile pasticceria è un solo prodotto: il Cuneese al Rhum. Precisiamo: non un cuneese qualsiasi, ma il cuneese per antonomasia. Questo gioiello di godimento che troneggia fiero in cima alla piramide dei sensi, pronto a irretire (e a schiavizzare) chiunque lo degusti, è talmente buono da dover essere protetto dal Brevetto per Marchio d’Impresa. Ancora oggi, viene realizzato utilizzando solo uova e latte freschi, cioccolato fondente di alta qualità e rhum originale delle isole caraibiche.
Ma cosa rende il Cuneese al Rhum della Pasticceria Arione così differente da tutti gli altri? La doppia meringa, ovviamente, un fragrante scrigno che racchiude al suo interno una densa e avvolgente crema di cioccolato al rhum. Il tutto a sua volta ricoperto di cioccolato fondente. Godere è d’obbligo.
Viaggi e miraggi
La fama della Pasticceria Arione non poteva, negli anni, non attirare la curiosità di tutta una serie di personaggi illustri che, in queste sale, si sono soffermati, indugiando tra i dolci con compiaciuta soddisfazione: politici, attori, cantanti, sportivi, scrittori. Tra questi ultimi, anche Ernest Hemingway, che qui si fermò nel maggio del 1954 su consiglio dell’editore Arnoldo Mondadori, superbo estimatore di dolci. Qui, l’autore acquistò una confezione di Cuneesi al Rhum per la moglie in vacanza a Nizza. Celebre la sua foto scattata davanti al locale e oggi esposta al pubblico come un cimelio.
Non vi basta? L’elenco continua. All’interno della pasticceria, ad esempio, sono state girate alcune scene del film I compagni, di Mario Monicelli, con Marcello Mastroianni e Annie Girardot. Il lungometraggio, realizzato nel 1963, fu candidato all’Oscar per il soggetto e la sceneggiatura. Non ci credete? Cercate i cartelloni pubblicitari degli anni Cinquanta, tutti firmati da Carlo Prandoni, esposti in vetrina. Non rimarrete delusi! Nel 2009, invece, è stata girata una scena del film Gli amici del Bar Margherita, per la regia di Pupi Avati.
E ora il palato!
Un excursus breve, in realtà. Non vogliamo togliervi il sapore della sorpresa. Se volete toccare il cielo con un dito, provate le meringhe con la panna. Panna montata rigorosamente soda e consistente, non potrebbe essere altrimenti; la meringa, un tripudio di Nocciole Piemonte IGP. E che dire del Mont Blanc? Uno svenimento. E poi le bavaresi, dai gusti più sfiziosi e una cremosità da capogiro. Vogliamo parlare della Sacher? Un carattere forte e deciso per un cuore “cioccolatoso” al quale dire basta vi risulterà pressoché impossibile…